Collezionare, tradurre, divulgare Charles Dickens: i mille orizzonti di un libro antico

Laura Bartoli ha raccontato all’Aldus Club come la sua passione bibliofila per Dickens l’abbia portata a essere, non solo una delle principali traduttrici italiane della sua opera, ma anche una influencer specializzata nell’epoca vittoriana.

Perché le cabine telefoniche inglesi sono rosse? Chi ha inventato i fish & chips? Qual è il posto più macabro di Londra? Sono alcune tra le molte domande a cui Laura Bartoli fornisce una sintetica ma approfondita risposta nei video che posta sul suo profilo Instagram. Noi dell’Aldus Club che l’abbiamo vista crescere tantissimo in questi anni (Bartoli aveva partecipato alla prima edizione del Premio Aldus Club, descrivendo la sua straordinaria collezione di prime edizioni e autografi di Dickens), restiamo incantanti nel constatare quanta strada si possa fare a partire dall’amore per il collezionismo bibliofilo. Infatti, oltre alla divulgazione tramite i social e il suo sito, Laura Bartoli è nota anche per aver tradotto e curato l’epistolario di Dickens, inedito in Italia, contenente centinaia di lettere. Durante l’incontro ci ha spiegato quale ruolo possa assumere oggi un libro antico e come questo possa offrire spunti originali per raccontare la storia e la letteratura alle nuove generazioni attraverso gli strumenti digitali.

Laura Bartoli è esperta di comunicazione digitale e autrice di Charles Dickens. Una vita in lettere, epistolario in due volumi pubblicato da ABEditore nel 2020-2021. L’impresa ha ottenuto il sostegno di alcune fra le più grandi biblioteche al mondo tra cui la British Library e la Morgan Library di New York. Ha tradotto Dickens anche per minimum fax e Mattioli 1885.

Racconta l’Ottocento inglese sul suo blog laurabartoli.com, su Instagram e su TikTok e ha prodotto contenuti digitali per Focus Storia e l’Ambasciata Britannica.


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