La Biblioterapia tra letteratura e disciplina

Possiamo davvero curarci leggendo libri? E come funziona? Federica Formiga, professoressa in Storia del libro ed Editoria contemporanea presso l’Università di Verona e direttrice del primo Master in Italia dedicato alla Biblioterapia, ci ha raccontato quando e come sia nata questa disciplina, e quali ne siano gli obiettivi.

La disciplina della biblioterapia è patrimonio comune da quando, negli Stati Uniti, nel 1949 Caroline Shrodes presentò la sua tesi di dottorato discutendo le tappe del processo biblioterapico passando da un assetto teorico all’applicazione di un vero e proprio metodo. Il primo lavoro incisivo sull’utilizzo della biblioterapia, però in ambito psichiatrico, risale agli anni Trenta del secolo scorso e a compiere questo importante passo applicativo fu il dottor William Menninger. Menninger non fece altro che recuperare il termine ‘biblioterapia’coniato per la prima volta nel 1916 da Samuel Crothers, senza però entrare nel merito di una spiegazione chiara e lucida sul significato della parola e sul ruolo del bibliotecario. Infatti, dal proprio punto di vista medicale, per Menninger non c’era molto da chiarire perché la seconda parte della parola, cioè ‘terapia’, rendeva tutto piuttosto semplice: con i libri si poteva fare appunto cura. In realtà non risolveva la domanda se altre figure potessero occuparsi o meno di biblioterapia e non entrava nella spiegazione di una parola alquanto sconosciuta ed equivocabile.

L’incontro ha presentato la genesi e gli obiettivi di questa disciplina, tanto praticata e studiata in Europa e non solo, tanto sconosciuta in Italia. In tutte le diverse definizioni del termine biblioterapia è sempre chiamata in causa la letteratura, mezzo per raggiungere, in modo creativo e ragionato, obiettivi di diverso tipo; la biblioterapia non è di per sé uno strumento medico, ma uno strumento in grado di valorizzare al massimo la capacità dei libri per aiutare le persone ad affrontare problemi non esclusivamente patologici.

Federica Formiga si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Verona e in Conservazione dei beni culturali presso l’Università di Udine dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze bibliografiche. Insegna Storia del libro ed Editoria contemporanea presso l’Università di Verona, dove dirige il master in Editoria. Studiosa del libro a stampa come oggetto e di tutti i processi che contribuiscono alla sua realizzazione, distribuzione e promozione, pubblica su numerose riviste, nazionali ed internazionali, saggi riguardanti la storia della tipografia, sulla storia dell’arte della stampa in rapporto con l’isola di Malta e con il Sovrano ordine militare di San Giovanni e sulla filiera editoriale. Partecipa a progetti di ricerca nazionali che hanno per oggetto il libro e collabora con Messaggerie libri e l’Associazione degli editori italiani.


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