Pax Aldina. Aldo Manuzio e libri come ponti di pace

I libri e la cultura possono davvero renderci migliori? Aldo Manuzio e Antonio Gramsci pensavano di sì. Ce ne parla Natale Vacalebre, dantista e studioso della circolazione della cultura scritta e della storia delle biblioteche in età moderna.

Il percorso umano e intellettuale di Aldo Manuzio (1455-1515) è stato unico per molti aspetti. Aldo non fu solo l’editore che rivoluzionò il modo di produrre e diffondere i libri stampati; fu anche il primo intellettuale a considerare i libri come ponti di pace in un momento in cui guerre sanguinose stavano lacerando l’intera penisola italiana. Agli inizi del ventesimo secolo Antonio Gramsci aveva teorizzato lo studio delle lingue classiche come mezzo fondamentale per forgiare l’homo civilis, l’unico in grado di relazionarsi al prossimo con un approccio che cerchi non lo scontro, ma il dialogo tra esseri umani, in modo tale da avvicinarsi senza la paura dell’ignoto alla pluralità di idee e culture di cui è costituita la realtà che circonda la collettività umana. Aldo Manuzio, grazie alla sua sensibilità di maestro e studioso, era giunto alle stesse conclusioni quasi cinque secoli prima. Nell’incontro approfondiremo il pensiero di Aldo circa l’utilità della cultura scritta e, in particolare, del libro come veicolo di fratellanza e pacifismo, prendendo in considerazione l’intera parabola professionale e intellettuale del grande editore-umanista.

Natale Vacalebre è Marie Curie Fellow presso la University of Copenhagen, dove lavora a un progetto sui libri dispersi della Biblioteca Universale di Hernando Colòn. In parallelo sta ultimando un progetto di ricerca sui lettori rinascimentali della Commedia di Dante. È inoltre Managing Editor della rivista internazionale Bibliotheca Dantesca: Journal of Dante Studies, da lui fondata nel 2018. Studioso della circolazione della cultura scritta e della storia delle biblioteche nella prima età moderna, Vacalebre è autore di numerosi articoli apparsi in riviste accademiche internazionali, come pure della monografia Come le armadure e l’armi. Per una storia delle antiche biblioteche della Compagnia di Gesù (Firenze, Olschki, 2016).


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